Il sindaco Fabio Adezio scrive a Matteo Renzi per segnalargli le urgenze dello “Sblocca Italia”: asilo comunale, club house nel campo da golf e palazzo della Duchessa
«Le scrivo in primo luogo da coetaneo a coetaneo, da Sindaco che ha scommesso tutto sul rinnovamento della classe dirigente del proprio piccolo paese a Sindaco e Presidente del Consiglio che sta avviando un processo di svecchiamento dei modi di fare, prima che delle persone»: inizia così la lettera, dal tono informale e colloquiale, come si addice a due 38enni impegnati in politica, che il sindaco, Fabio Adezio, ha inviato al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, che aveva chiesto a tutti i primi cittadini di segnalargli situazioni di blocco burocratico nei lavori pubblici degli enti locali.
«Sono trascorse – spiega Adezio al premier Renzi – appena due settimane dal mio insediamento e sto sperimentando direttamente quanto sia lenta e farraginosa la macchina burocratica statale, nelle sue varie articolazioni territoriali, e per questo l’occasione che lei ci offre di sbloccare progetti e fondi incagliati nelle secche di una burocrazia cieca è di quelle che non si possono perdere.
Le chiedo una mano non tanto per sbloccare tre situazioni paradossali, quanto piuttosto per far realizzare tre sogni, che sono della mia comunità cittadina in primo luogo, che li sta perseguendo da tempo, e poi che sono i miei e del gruppo di amministratori – tutti sotto i quarant’anni – che stanno vivendo con me da qualche giorno questa esaltante avventura della gestione del proprio paese, armati dell’entusiasmo che la nostra età e la nostra capacità di immaginare il futuro nel quale vogliamo che i nostri figli, alcuni piccolissimi, altri in arrivo, possano vivere serenamente».
I tre “sogni” citati dal sindaco sono la ristrutturazione dell’asilo comunale ormai in disuso, per realizzarvi alloggi popolari e spazi pubblici municipali, in considerazione del fatto che sono trascorsi ben 10 anni da un finanziamento stanziato ma mai erogato dalla Regione, a causa di pastoie burocratiche incredibili; il completamento della club house all’interno del campo da golf, che negli ultimi 20 anni è rimasto uno scheletro di cemento all’interno di un’area rigogliosa di verde e di sport; il completamento della ristrutturazione dello storico “Palazzo della Duchessa” per farlo diventare la “casa delle associazioni culturali” cittadine.
«Crede – conclude il sindaco la sua missiva al premier coetaneo – che siano troppi tre sogni? Io spero di no. Aspetto con fiducia una sua risposta ed intanto le riporto di seguito la relazione, certamente più tecnica, dei miei uffici comunali, che correda questa mia missiva, forse un po’ impertinente, ma che vuole essere testimonianza di una profonda sintonia di vedute e di una speranza in un’Italia migliore, dove la burocrazia sia al servizio dei cittadini e non a contrasto».
Bravi!